Le storiche mura di Castello Banfi ospitano la chitarra classica di Emmanuel Rossfeider

Il 6 luglio 2011 alle ore 21.00 Castello Banfi ospiterà Melodia del Vino, il festival internazionale di musica classica alla sua prima edizione italiana, con il concerto di chitarra del Maestro Emmanuel Rossfelder.

Castello Banfi ospita Emmanuel Rossfelder

Il progetto è nato a Bordeaux dove, dal 2002, l’intera regione si anima di appassionati che, degustando le migliori etichette della zona, assistono ai vari concerti nell’ambito dei Grands Crus Musicaux. Il format, sperimentato con successo nel Bordolese è stato trasferito quest’anno anche in Toscana, dove alcuni dei più rinomati produttori di vino di qualità della regione ospiteranno le esibizioni di altrettanti celebri artisti.

Il “colore musicale” di Emmanuel Rossfelder nasce tutto dalla sua chitarra, che il Maestro inizia a suonare all’età di 14 anni. Un talento precoce, tanto che il musicista riceve il suo primo premio appena diciottenne, riconoscimento seguito poi da podi internazionali: dal 1 ° Premio al Guitar Masters di Parigi al Grand Premio Speciale Pierre Salvy, rilasciato dal ministro della Cultura francese. Il primo cd di Emmanuel Rossfelder arriva nel 2000, con l’uscita di “Danses Latines” a cui segue”Découverte Classica” nel 2001. Trionfale il suo tour statunitense del 2003: oltre 2500 spettatori nelle date a Boston, New York, Philadelphia e Los Angeles. L’ultima fatica musicale di Rossfelder è del 2011, con l’uscita del cd “La Guitare Lyrique” .

Nella quinta tappa del festival “Melodia del vino” il chitarrista transalpino, apprezzatissimo dalla critica a livello internazionale e vincitore di numerosi premi tra i quali il Premio al Guitar Masters di Parigi, il Grand Premio Speciale Pierre Salvy, ed il premio Stotsenberg International (USA), si esibirà nella suggestiva cornice toscana di Poggio alle Mura in un live che vuol essere connubio di arte, suoni e gusto. Il tour statunitense del 2003, che lo ha visto protagonista, gli ha conferito la popolarità oltreoceano. Quest’anno, con l’uscita del nuovo cd “La Guitare Lyrique”, l’abile musicista è alle prese con arrangiamenti di impegnativi pezzi classici di autori quali Shubert, Verdi e Mozart.

Durante la serata gli spettatori potranno degustare il Metodo Classico Banfi Brut, storica etichetta prodotta dalla consorella piemontese Vigne Regali e il prestigioso Rosso di Montalcino Castello Banfi 2009.

Per informazioni ed acquisto dei biglietti siete pregati di consultare il sito www.vivaticket.it.

Castello Banfi – il Borgo e Divino Tuscany

Castello Banfi, l’azienda toscana leader nella produzione vitivinicola di alta qualità, insieme a Divino Tuscany propone un’esclusiva esperienza toscana.

Divino Tuscany sarà un evento celebrativo dell’eccellenza vinicola della regione. La prima edizione, che si terrà a Firenze dal 2 al 5 giugno 2011, vedrà la partecipazione dei migliori produttori toscani che in questa occasione avranno l’opportunità di promuovere insieme, demistificandoli, i vini più importanti delle loro produzioni.

“Nel corso di queste quattro straordinarie giornate, i partecipanti avranno la possibilità di degustare grandissimi vini, partecipare a interessanti seminari, eccezionali cene e spettacoli di intrattenimento; tutte le attività di Divino Tuscany sono state ideate pensando all’eccellenza, dalla selezione dei vini alle locations.” DichiaraJames Suckling, ex Redattore Capo e Responsabile Europeo di Wine Spectator.

Divino Tuscany

L’evento potrà prolungarsi con un soggiorno esclusivo, della durata di due notti, a Castello Banfi – Il Borgo,  il lussuoso hotel situato all’ombra delle mura medievali di Castello Banfi. Gli ospiti di Divino Tuscany potranno godere di una cena tipica toscana, con menù degustazione di cinque portate abbinate ad altrettanti vini, presso la “Taverna Banfi”.

Durante il soggiorno avranno, inoltre, la possibilità di effettuare una visita guidata alla cantina, arricchita da una straordinaria degustazione “da botte” condotta direttamente dall’enologo di Castello Banfi. Il soggiorno prevede anche un tour esclusivo della proprietà, in cui gli ospiti potranno ammirare la costellazione dei vigneti specializzati dai quali si producono le migliori etichette di Castello Banfi. Un tour che illustrerà agli ospiti come, negli oltre trent’anni di ricerca condotti in azienda, ciascun vigneto sia stato attentamente selezionato in base alle proprie specifiche caratteristiche, per offrire le condizioni ottimali per la produzione di ciascuna varietà.

Gli ospiti potranno inoltre usufruire di tutti i servizi offerti da Castello Banfi: la visita al “Museo della Bottiglia e del Vetro Giovanni F. Mariani”, alla balsameria e all’enoteca, dove oltre ai vini della tenuta, sono presenti tutti gli altri prodotti di Castello Banfi, dall’olio extra-vergine d’oliva, alla pregiata Salsa Etrusca, al miele, alle prugne e conserve di tutti i tipi di frutta prodotti all’interno della tenuta.

“Siamo felici di ospitare gli appassionati di vino provenienti da tutto il mondo, che nel proprio cuore riservano un posto speciale alla Toscana. Castello Banfi è il luogo ideale per completare una straordinaria esperienza Toscana.” dichiara Cristina Mariani-May, proprietaria di Castello Banfi.

Per altre informazioni sul Divino Tuscany e i pacchetti Castello Banfi, inclusi prezzi, date e dettagli sulle prenotazioni, potete cliccare sul sito: www.castellobanfiilborgo.it/it/hotel/pacchetti-speciali.

Castello Banfi vincitore del concorso Vini Perfetti 2011 da vitigno autoctono a Vitignoitalia

Il Brunello di Montalcino Poggio alle Mura di Castello Banfi, ha trionfato al concorso per vitigni autoctoni “Vini Perfetti 2011” organizzato ogni anno da Vitignoitalia.

Il concorso, in linea con la filosofia del Salone e avvalendosi di una doppia giuria, premia i migliori vini da vitigno autoctono italiano.

Castello Banfi vincitore del concorso Vini Perfetti 2011 da vitigno autoctono a Vitignoitalia

Una commissione di esperti Sommelier AIS ha eseguito, nei giorni precedenti Vitignoitalia, le degustazioni rigorosamente alla cieca di circa 300 vini. La giuria tecnica ha quindi selezionato 20 vini, uno per ciascun vitigno, affidando ai visitatori di Vitignoitalia il verdetto finale.

La giuria popolare ha dunque valutato i vini in degustazione per gusto e piacevolezza decretando alla fine i Vini perfetti di Vitignoitalia 2011. Una doppia vittoria quindi per il Poggio alle Mura 2005 di Castello Banfi che, selezionato prima dalla giuria tecnica, è stato poi ampiamente apprezzato dal grande pubblico degli eno-appassionati.

Centine style, lo storico brand di Castello Banfi diventa interattivo

Quest’anno, un corner dedicato dello stand di Castello Banfi, vedrà protagonisti i vini della linea Centine: tre prodotti tipicamente toscani, estremamente versatili, pronti a diffondersi su tutte le tavole del mondo!

La storica etichetta del Centine Rosso, insieme all’elegante Rosé ed al fresco ed equilibrato Bianco, saranno infatti i protagonisti di uno spazio appositamente riservato, in cui sarà possibile degustare il Centine Style nelle sue tre versioni, così come entrare a far parte del Mondo Centine.

Centine style, lo storico brand di Castello Banfi diventa interattivo

Proprio in occasione di Vinitaly, infatti, sarà inaugurato il nuovo sito e, dalla postazione interattiva disponibile presso lo stand, si potrà entrare nella sezione “Speciale Vinitaly” in cui ognuno potrà commentare, dare suggerimenti, esprimere opinioni sul mondo Centine Style. Vi aspettiamo!

Padiglione 8 – Stand D6

Premio Speciale Vinitaly Regione 2011 assegnato a Castello Banfi per la Toscana e a Vigne Regali per il Piemonte

L’azienda toscana, che rappresenta uno dei principali ambasciatori del vino made in Italy nel mondo, si aggiudica l’importante riconoscimento di Veronafiere, in coppia con la consorella piemontese.

Castello Banfi, l’azienda leader del Brunello di Montalcino, si aggiudica il “Premio Speciale Vinitaly Regione 2011” per la Toscana. Il premio è destinato al produttore di ogni regione italiana che ha ottenuto il miglior risultato al Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly. Identico riconoscimento è andato alla consorella piemontese Vigne Regali, per la regione Piemonte.

Nel settembre 1984, in occasione dell’inaugurazione della cantina Castello Banfi a Montalcino, John F. Mariani dichiarava: “Il nostro più profondo desiderio è che questo progetto sia un bene per la gente di Montalcino, un bene per l’Italia, un bene per l’America e un bene per tutti coloro che amano i vini di qualità”.

La tenuta è situata nel versante sud-occidentale del Comune di Montalcino, da sempre ritenuto habitat ideale per la coltivazione dei vitigni locali, il Sangiovese e il Moscadello, ed occupa una superficie totale di 2.830 ha., di cui 850 sono coltivati a vigneti specializzati, a testimoniare un patrimonio e un’esperienza unica nel suo genere.

Della stessa proprietà anche Vigne Regali in Piemonte, acquisita dalla Famiglia Mariani nel 1979, a distanza di poco più di un anno dalla costituzione di Banfi a Montalcino.  Qui rilevano l’azienda Bruzzone, una casa vinicola storica, attiva fin dal 1860 e specializzata nella produzione di spumanti, per farne il marchio piemontese del gruppo. Incontro tra la secolare tradizione viticola e spumantistica piemontese e l’esperienza enologica montalcinese, Vigne Regali incorona un progetto volto alla valorizzazione delle più pregiate denominazioni del basso Piemonte. La vocazione dell’azienda per l’altissima qualità, e il forte legame con il territorio, si esprimono al meglio nell’ampia produzione, una gamma variegata e completa che vanta una selezione di etichette espressione dei principali vitigni piemontesi.

Vigne Regali e Castello Banfi, i cui vini sono presenti in oltre ottanta paesi nel mondo, raggiungono insieme una produzione annuale di circa 12.500.000 di bottiglie.

Castello Banfi ha svolto un ruolo importante anche nell’enoturismo, chiave fondamentale per l’educazione alla cultura del vino, aprendo la cantina ad oltre 80.000 visitatori l’anno e facendo del trecentesco Castello il centro delle attività di accoglienza e ospitalità: qui, oltre a ristorazione di alto livello, wine-bar, eventi e degustazioni, i visitatori possono ammirare anche i prestigiosi oggetti raccolti nel Museo del Vetro e della Bottiglia.

Castello Banfi – protagonista di due grandi eventi al Vinitaly 2011 con il Poggio all’Oro 2004

Castello Banfi, l’azienda toscana che rappresenta uno dei principali ambasciatori del vino “made in Italy” nel mondo, durante il Vinitaly  sarà coinvolta in due importanti eventi/degustazioni. In entrambi i casi Cristina Mariani-May, proprietaria di Castello Banfi, presenterà il fiore all’occhiello della produzione Banfi, il Poggio all’Oro 2004.

Il primo evento sarà “Pionieri del Made in Italy”, organizzato dall’autorevole rivista “Civiltà del Bere”, si terrà venerdì 8 aprile (dalle ore 10.30 alle 13.00, Palaexpo, Sala Argento, piano interrato) e vedrà il Poggio all’Oro Brunello di Montalcino Riserva 2004 tra i grandi protagonisti.

L’evento, che vuole festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, segnerà la chiusura del tour organizzato da Civiltà del Bere con Veronafiere. Tour che ci ha già visti protagonisti a New York, Washington, Hong Kong e Tokyo a fine 2010. “Tutti parlano dell’Unità d’Italia. Lo faremo anche noi: a modo nostro.” Dichiara Alessandro Torcoli, Direttore di Civiltà del Bere.

Si ripercorrono, in quest’occasione, le tappe fondamentali della produzione del vino italiano iniziata a fine 800, affrontando lo sviluppo della scienza morfologica e la nascita dei vini dell’era moderna come Barolo, Chianti e Brunello, e dando il meritato risalto ai protagonisti del vero e proprio“Miracolo del Vino Italiano”.

Negli ultimi quaranta anni le aziende protagoniste del seminario hanno sviluppato i loro “brand”, quelle etichette che hanno portato l’Italia ai primi posti del mercato globale creando lo “stile italiano”; un sogno che ha reso l’Italia il simbolo da seguire, e ammirare, per i palati gourmet di tutto il mondo.

Castello Banfi protagonista di due grandi eventi al Vinitaly 2011 con il Poggio all’Oro 2004

Castello Banfi sarà tra le aziende protagoniste di questo evento, come cantina-simbolo del territorio di Montalcino, l’azienda che ha fatto conoscere il Brunello nel mondo. Anche per questo, nel 2009 ha ricevuto il Premio Internazionale Vinitaly, prestigioso riconoscimento che viene assegnato fin dal 1996 a personaggi italiani e internazionali che si sono particolarmente distinti, nel contesto internazionale, per la loro opera e per il ruolo di ambasciatori della cultura enologica.

Castello Banfi è riuscita a coltivare l’innovazione tecnologica, con un’ottica  di produzione e di tutela dell’ambiente, senza dimenticare mai l’importanza della tradizione.

A seguire, sabato 9 aprile (dalle ore 11.00 alle 13.00, Sala B Palaexpo A2 -1°piano) Castello Banfi sarà protagonista di un altro importante evento, organizzato da “Wine Enthusiast”, per celebrare e premiare i migliori 100 vini  del mondo classificati nella lista annuale della prestigiosa rivista, “Top Italian Wines of 2010”.

Durante l’evento si svolgerà una cerimonia di premiazione nella quale il Poggio all’Oro Brunello di Montalcino Riserva 2004,  classificato nella lista dei Top 100 per il 2010 di Wine Enthusiast, riceverà l’ambito riconoscimento nelle mani di Cristina Mariani-May.

Alle premiazioni seguirà il seminario “La Classifica di Wine Enthusiast”, condotto da Monica Larner, Editrice Italiana dell’influente rivista,  in cui saranno proposti dieci dei migliori vini italiani, tra i quali figurerà il Poggio all’Oro 2004. Alla degustazione interverrà Cristina Mariani-May.

Cena4chef & Castello Banfi

IL 9 MARZO CENA A QUATTRO MANI PER UNA STRAORDINARIA SERATA AL RISTORANTE LA TENDA ROSSA DI CERBAIA VAL DI PESA

Cena4chef & Castello Banfi

Maria Salcuni, Maria Probst, Cristian Santandrea e Oliver Glowig saranno i quattro chef “stellati”, che si alterneranno ai fornelli, nella preparazione del ricco menù protagonista della serata al Ristorante La Tenda Rossa, il prossimo 9 marzo.

Ognuno di loro firmerà un piatto, in un’alternarsi di sapori e contaminazioni diversi ma complementari, per un menù che promette meravigliose sensazioni.

Ad accompagnare i piatti le eccellenze dei vini della pregiata azienda Castello Banfi.

Maria Probst con “Chupa Chups” in abbinamento alla Cuvèe Royale Brut Joseph Perrier

Oliver Glowig con “Trippa di baccalà con ricotta, taccole e pancetta” in abbinamento a Blanc de Blancs Joseph Perrier 2002

Maria Salcuni con “Caramelle di fagioli all’uccelletto con ragù d’arista e ossobuco” & “Perline di patate di montagna al tartufo bianchetto & Pici spadellati alle erbe spontanee di campo” in abbinamento a Faro Palari 2007

Oliver Glowig con “Piccione e galletto farciti con fegato grasso d’oca in crosta di olive e frutta secca con purea di sedano rapa” in abbinamento a Poggio all’Oro Brunello di Montalcino Riserva 1999

Cristian Santandrea con “Ghiacciolo alla menta, Consistenze di cioccolato, Piccola pasticceria” in abbinamento a Rum Caroni 1992 

Per informazioni castellowww.banfi.it e latendarossa.it

Prenotazioni info@latendarossa.it  tel. 055 826132

Cristina Mariani-May è presidente di Castello Banfi, cantina toscana leader del famoso Brunello di Montalcino

MONTALCINO – «È BELLISSIMO!!!» Anzi: wonderful.

Cosa, scusi, signora Mariani? Uno s’immagina che tanto entusiasmo sia per un asset di bilancio, per un contratto. Del resto la scrivania di questa affascinante signora americana è ingombra di report, di prospetti, di proposte.

Con il telefono che pare un metronomo. Ogni dieci secondi uno squillo. «Ma no, è bellissimo the rainbow».

Ci manca solo Judy Garland che canta… L’atmosfera però è davvero un po’ magica. È l’entusiasmo che soltanto una ragazza nata all’ombra dei grattacieli di Manhattan può provare quando dalla finestra le si parano di fronte panorami assoluti di toscanità: i cipressi, gli olivi, le colline del Monte dei Lecci e quella distesa di vigne che circondano il Castello Banfi.C’è a disegnare il cielo di un bello infinito un arcobaleno che abbraccia da Castel Sant’Angelo fino alla Rocca Medicea tutto il profilo di Montalcino, uno dei terroir da vino più importanti e famosi del mondo. «Ecco — spiega Cristina Mariani, presidente di Castello Banfi: 55 milioni di fatturato, 10,5 milioni di bottiglie di cui il 60% vendute all’estero — il fascino di fare vino, di occuparsi di vino è racchiuso in quell’arcobaleno».

Ma la crisi? Ma il caso Brunello?

«Cose che capitano — risponde Cristina che ha capelli d’oro e uno sguardo dolce anche se in azienda dicono che sia una maniaca dell’efficienza e che si divide tra le due sponde dell’Atlantico; e tra una famiglia fatta di tre bambini e un marito e un’azienda fatta di centinaia di dipendenti — ma il vero valore sono questi paesaggi, è questo territorio,è la possibilità di lavorare con la terra. La crisi sta passando, il Brunello peraltro si vende benissimo».

Le sue amiche americane la invidiano?

«Sì. Magari sono top manager, magari hanno un sacco di dollari, magari sono felici ma quando dico loro della mia Toscana, del mio Montalcino, del mio vino l’espressione è sempre di meraviglia. Mi sembra di sentirle sussurrare: beata te».

Il made in Tuscany è ancora un valore forte in America?

«Assolutamente sì. In America è una sorta di attrazione fatale, ma anche nel resto del mondo quandodici che sei italiana e che fai vino in Italia ti guardano con gli occhi dolci dello stupore».

Scusi, ma lei proprio italiana non è. È nata in America, ha studiato in America, vende vino soprattutto in America…

«Ma ho un cognome italiano, vivo in Italia, amo l’Italia, faccio uno dei migliori vini, il Brunello di Montalcino, del mondo in Italia. E se devo dire la verità ora mi sento più italiana che americana. E poi vivo nella terra di Dante, di Botticelli, di Galilei, di Michelangelo, di Puccini e di Verdi. Quando lo ricordo ai miei amici americani mi sembra di vedere i miei figli quando raccontavo loro le favole».

Si sente dire che l’immagine dell’Italia è appannata. Ad ascoltare lei non pare proprio…

«Per lavoro vado da New York a Singapore, da Rio a Shanghai e non ho mai trovato nessuno che non fosse affascinato dall’Italia. Sarà perché gliela racconto in inglese, ma la percezione dell’Italia nel mondo è di assoluta qualità nelle produzioni e di uno stile di vita al quale tutti aspirano. E questi sono i valori che servono per vendere il vino. L’immagine dei territori è fondamentale e l’immagine dell’Italia è al top».

Tra poco più di una settimana si apre il Vinitaly: che prospettive ci sono per l’economia legata al vino?

«Ottime sui mercati esteri, un po’ meno su quello interno. Negli Usa vendiamo benissimo, in Germania ,che rimane il primo mercato per il vino italiano, la ripresa è robusta. E non è affatto vero che non si vendono i vini di alto prezzo. Si vendono se si è capaci di veicolare il vero valore di queste bottiglie. In Italia le cose vanno più a rilento, ma il consumatore, anche se si è fatto molto più selettivo di prima, sa riconoscere la qualità. Ciò che non funziona più è vendere fumo. In tutto il mondo oggi si vende, si sa far apprezzare la qualità del prodotto».

Ma non è il caso di domandarsi se il marketing del vino non sia vecchio?

«Ne sono convinta. Oggi serve una comunicazione diretta con il consumatore, dobbiamo far percepire il valore dell’investimento che chi compra una bottiglia di vino sta facendo.È un investimento di sentimento, sensazione e piacere. Da questo punto di vista un ruolo fondamentale lo gioca il turismo del vino. Chi viene a Montalcino, magari chi viene al nostro Castello che è anche relais e ristorante, ha una percezione autentica del valore del nostro vino che è dato anche dalla bellezza della nostra terra. E questo credo sia la ricetta giusta per tutta l’Italia del vino. E non solo».

Scusi signora Mariani ma è strano che a dirlo sia lei: un’americana…

«No, non è strano. Io sono una donna consapevole che nel mondo del vino le donne oggi hanno un posto di rilievo: ci sono bravissime enologhe, ottime imprenditrici, sopraffine degustatrici che hanno portato un tocco di fascino, di creatività e di passione in più nel vino. E sono una donna nata in America che aveva un sogno: l’Italia. Per questo un arcobaleno mi commuove».

La sorprendente scoperta che ambia il mondo del vino: il nuovo romanzo di Giovanni Negri ed Elisabetta Petrini, edito da Mondadori, sarà presentato il 2 dicembre a Castello Banfi

Roma Caput Vini, il romanzo edito da Mondadori e scritto a quattro mani da Giovanni Negri e la moglie Elisabetta Petrini, sarà presentato il 2 dicembre a Castello Banfi, Montalcino.

Il romanzo, evidenziando quanto sia stato intenso il legame tra Roma ed il vino, fa una precisa ricostruzione storica, per scoprire che il vino sta a Roma come la Coca Cola sta agli Stati Uniti, e per stabilire senza ombra di dubbi che molti tra i più famosi vini di oggi, italiani e francesi, sono nati per mano degli antichi romani.

Roma Caput Vini, il romanzo edito da Mondadori

Giovanni Negri ci racconta la sorprendente storia del vino a Roma, che nel secondo secolo a.C. vive il suo momento principale, quando il vino da bevanda di lusso per patrizi, diventa vinum, alimento e piacere di massa.

“Nessun albero prima della sacra vite tu pianterai, o Varo”. Seguendo alla lettera il monito di Orazio, Roma imponeva ai suoi militari di piantare la vite, stabilendo che il centurione, figura chiave dell’esercito, nella mano destra avrebbe impugnato un bastone del comando chiamato vitis, un ramo di vite.

Dalle osterie di Roma alle feste a Pompei, dalla guida enologica di Plinio il Giovane alla combinazione vino-cibo-sesso, dalla diffusione in tutte le regioni dell’Impero all’epoca del proibizionismo, un tour sorprendente all’insegna del vino nell’antica Roma.

Al centro del libro l’incredibile scoperta effettuata di recente dal professor Attilio Scienza, titolare della Cattedra di Viticoltura dell’Università di Milano e studioso di genetica della vite che, sin dai primi anni ’80, collabora con Castello Banfi per i progetti di zonazione e ricerca clonale sul Sangiovese. Grazie agli studi del suo gruppo e alle più avanzate tecniche di analisi del DNA, il Prof. Scienza ha identificato 78 vitigni europei tutti discendenti genetici dell’heunisch (unno), il vitigno diffuso dalle legioni romane perché fosse impiantato in ogni terra dell’impero.

Da oggi i vini europei hanno perciò una madre putativa in Roma, grande potenza militare ma anche agricola, che colloca la vite sul continente, e nelle maestose legioni romane, trasformate in tempo di pace  nel più formidabile strumento di diffusione e coltivazione della vite.

Castello Banfi ospiterà il 2 dicembre 2011, alle ore 17.00, la presentazione di questa straordinaria opera narrativa edita da Mondadori, Roma Caput Vini.

Castello Banfi suona la campana di chiusura del NASDAQ – per conto di Vinitaly e dell’American Cancer Society

Cristina Mariani-May, proprietaria di Castello Banfi, l’azienda vinicola toscana di fama internazionale, si presta a suonare il campanello di chiusura al mercato azionario NASDAQ.

La Sig.Ra Mariani-May è stata raggiunta per la ceremonia da Marilisa Allegrini, proprietaria dell’omonima azienda vinicola veneta, da Giovanni  Mantovani,  AD di Verona Fiere ed organizzatore  di Vinitaly e Vinitaly World Tour, così come da alcuni rappresentanti  dell’American Cancer Society.

Castelo Banfi suona la campana di chiusura del NASDAQ

La cerimonia  di chiusura rappresenta il momento decisivo di una serie di eventi che contraddistinguono la presentazione di una donazione di 45.000$  in favore dell’American Cancer Society promossa da Vinitaly,  ente  dedito alla promozione internazionale dei vini italiani e all’organizzazione della maggiore fiera nel mondo del vino.

In un breve discorso agli operatori  sul piano della maggiore negoziazione di titoli telematici del mercato azionario negli Stati Uniti, la Sig.Ra Mariani-May commenta:
“In Italia, il vino viene consumato raramente lontano dai pasti e  un pasto non è completo senza un bicchiere di vino. Questa parte integrante della cultura italiana diventa un lavoro serio se è sfruttato come chiave commerciale per gli scambi internazionali”.

La Sig.Ra Mariani-May, ringraziando Vinitaly per gli sforzi  fatti nel sostenere e comunicare la qualità del vino italiano nel mondo, conclude con un brindisi ai colleghi produttori italiani, inclusa la Sig.Ra Allegrini, che “oltrepassano i tradizionali confini  dai vigneti alla comunicazione, affascinando il mondo con talento e qualità.”

Classificato al primo posto tra i vini importati in America  lo scorso anno, il vino italiano è cresciuto anche durante la recente crisi economica, costituendo il 32.5% del totale del vino importato sul mercato nel primo semestre del 2010,  permettendo all’Italia di distinguersi dai suoi concorrenti internazionali.