Cristina Mariani-May è stata nominata Woman of the Year 2018, il prestigioso premio assegnato dall’autorevole rivista The Drinks Business

Cristina Mariani-Mayè stata nominata Woman of the Year 2018, il prestigioso riconoscimento dell’autorevole rivista The Drinks Business.

Come ogni anno, i vincitori sono stati annunciati il 22 maggio alla London Wine Fair, presso l’Olympia Exhibition Centre nella zona ovest di Londra, alla presenza di alcuni dei più autorevoli rappresentanti del settore vinicolo.

Giunto alla sua sedicesima edizione, The Drinks Business Awards è divenuta una delle manifestazioni più riconosciute a livello internazionale e i suoi premi tra i più ambiti nel settore delle bevande alcoliche, rappresentate in tutti i diversi ambiti, dalla vendita al dettaglio, agli importatori, alle campagne di marketing, alla logistica, al design.

Cristina Mariani-May, rappresentante della terza generazione famigliare, fa il suo ingresso in azienda nel 1993 e scala tutte le posizioni fino a diventare, all’inizio di quest’anno, CEO di Banfi Vintners, divenendo così uno dei pochi amministratori delegati femminili del settore vino.

Mariani-May viaggia frequentemente, visitando molti degli 86 paesi in cui i vini Banfi sono presenti. Oratrice carismatica e coinvolgente, tra i suoi obiettivi principali ha quello di continuare a sviluppare il nome di Banfi e della qualità dei suoi vini nel mondo. Sposata con Marshall, tra i suoi numerosi impegni quotidiani, riesce a trovare il tempo da dedicare alla famiglia e ai suoi tre figli, oltre che a dedicarsi alle maratone (ha partecipato a una dozzina e recentemente ha concluso un ultra maratona di 50 km!)

1978 – 2018: Banfi compie 40 anni

Era il 1978 quando John e Harry Mariani acquistarono i primi terreni a Montalcino e misero a dimora la prima barbatella di Sangiovese. Da allora sono trascorsi quarant’anni di straordinaria passione, di continue ed avvincenti sfide, di irripetibili successi. Un percorso importante per Banfi che, in soli quattro decenni, ha realizzato una bellissima storia costruendo un marchio conosciuto in tutto il mondo e legandosi indissolubilmente allo sviluppo di Montalcino e del suo territorio.

Negli ultimi anni l’amore per la Toscana ha avvicinato Banfi a nuovi territori, tra i più vocati della regione, come Bolgheri, Maremma, Chianti e Chianti Classico. Ben più datato è, invece, il legame con il Piemonte che risale agli stessi anni della fondazione di Banfi a Montalcino.

E dopo 40 anni Cristina Mariani-May, terza generazione famigliare, coordina le attività dell’azienda con lo stesso amore, la stessa passione e dedizione, per produrre vini di qualità.

La storia di questi 40 anni di Banfi si può raccontare attraverso i quattro pilastri che l’hanno accompagnata lungo il suo cammino: il pionierismo, la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità.

Tracciare la strada per primi, esplorare nuove frontiere, guardare al futuro pur restando ben ancorati alle tradizioni e alle origini, questo è lo spirito che ha sempre guidato le scelte di Banfi che, fin dall’inizio, ha creduto nelle enormi potenzialità vitivinicole del territorio di Montalcino e del suo vitigno simbolo, il sangiovese, promuovendo studi scientifici innovativi sui suoli e sul sangiovese, fino ad allora dal potenziale in parte sconosciuto. Altrettantopionieristichele innovazioni in cantina, così come lo sviluppo di un moderno concetto di accoglienza. Pionierismo, infine, anche nella formazione e nella divulgazione della cultura vitivinicola, punto inscindibile e distintivo del modello Banfi, che ha raggiunto il suo apice nei progetti dellaFondazione Banfi, in particolare conSanguis Jovis – Alta Scuola del Sangiovese.

Sapere, conoscenza, studio,ricercae sperimentazione, per conoscere e reinterpretare un territorio unico al mondo e per distinguere e valorizzare il modus operandi dell’azienda. Molti e variegati, infatti, sono stati gli studi portati avanti e raccolti nella pubblicazioneLa Ricerca dell’Eccellenza: la ricerca per Banfi rappresenta un concetto trasversale e in continuo divenire, dalla vigna alla cantina.

I risultati della ricerca devono, però, essere tradotti ininnovazioniconcrete, moderne e perfettamente integrate con l’ambiente in cui l’azienda opera. Innovazioni sia in vigna che in cantina, che hanno l’obiettivo di coniugare sapientemente tecnologie avanzate a sostegno della produzione di vini eleganti ed equilibrati, rispettosi del territorio di origine.

Banfi è custode di un territorio fantastico in cui opera ormai da 40 anni. L’impegno, certificato nell’annualeBilancio diSostenibilità, è quello di preservare e consegnare alle future generazioni un territorio ancora più sano, integro e vivibile dell’attuale.

“Come azienda il cui prodotto proviene dalla terra, sappiamo che il nostro successo va di pari passo con il rispetto per l’ambiente”, afferma Cristina Mariani-May, “Il nostro operare in modo sostenibile deve continuare ad evolversi, tenendo conto del fatto che ogni azione deve essere socialmente equa, sicura per l’ambiente ed economicamente sostenibile. Operare in modo sostenibile deve migliorare il rapporto con l’ambiente senza, però, ostacolare la qualità della produzione”.

L’azienda festeggerà questo importante anniversario con una serie di iniziative in Italia e nel mondo. Si parte domani,15 maggio, con il primo evento ufficialeall’Accademia Chigiana di Sienadove, per la prima volta, la sede della nota istituzione musicale farà da cornice a un evento che celebra un compleanno speciale: sarà un viaggio emozionale attraverso i vini che hanno fatto la storia di Banfi con una degustazione a banchi d’assaggio. Nei prossimi mesi seguirannoRoma (5 giugno, Casa dei Cavalieri di Rodi), Zurigo, Firenze, Milano, Mosca, Berlino, New York, Hong Kong, Londra.

Cristina Mariani-May on CNBC Squawk Box

Con piacere condividiamo con voi una fantastica notizia.

Nell’edizione del mattino di venerdi passato CNBC Squawk Box Cristina Mariani-May racconta le innovazioni e la storia di Banfi. La clip, intitolata “Banfi Vintners Innovates Wine Industry After Nearly 100 Years,” può essere vista su The Squawk Box (UVM: 26,089,258), e anche su MSN Money (UVM: 10,033,031).

Per il download: https://www.cnbc.com/video/2018/02/23/banfi-vintners-innovates-wine-industry-after-nearly-100-years.html

Lo storytelling del Sangiovese nell’era digitale: dal 14 al 16 marzo 2018 “Sanguis Jovis – Alta Scuola del Sangiovese” continua il suo percorso di formazione con la prima edizione della Winter School

Il primo Centro Studi permanente sul Sangiovese, nato a Montalcino un anno fa grazie alla Fondazione Banfi, con Sanguis Jovis – Alta Scuola del Sangiovese, entra nel vivo con la prima Winter School che si terrà dal 14 al 16 marzo. Il tema affrontato sarà di estrema attualità, Lo storytelling del Sangiovese nell’era digitale.

(Montalcino, 8 febbraio, 2018) – Nel 2017, grazie ad un’idea dellaFondazione Banfi, è nato a Montalcino il primo Centro Studi permanente sul Sangiovese: Sanguis Jovis – Alta Scuola del Sangiovese. L’obiettivo del Centro Studi è fare ricerca, diffondere la conoscenza, formare i tecnici e gli appassionati del vino.

Presidente di Sanguis Jovis è il professor Attilio Scienza, mentre il professor Alberto Mattiaccine è il Direttore Scientifico. Due figure di eccellenza nel panorama accademico italiano, ed una garanzia assoluta, quindi, sull’elevato contenuto scientifico dei corsi.

Dal 14 al 16 marzo 2018, presso O.CR.A. Officina Creativa dell’Abitare (Via Boldrini 4, Montalcino- Siena), con la prima edizione della Winter School, venti studenti selezionati con bando di ammissione (il bando scade il prossimo 16 febbraio) seguiranno un percorso formativo orientato al marketing e alla comunicazione del Sangiovese, il tema, infatti, sarà “Lo Storytelling del Sangiovese nell’era digitale”(https://fondazionebanfi.it/it/sanguis-jovis/formazione.php).

Il corso intende approfondire una delle caratteristiche principali dei mercati del vino contemporanei, vale a dire l’elevato contributo di valore che viene riconosciuto alla componente intangibile della bottiglia, fornendo le necessarie competenze nell’ambiente digitale social e con particolare riferimento alle produzioni del Sangiovese.

Un’edizione limitata per La Pettegola 2017

UN’EDIZIONE LIMITATA PER LA PETTEGOLA 2017
Il 29 gennaio a Castello Banfi la presentazione dell’edizione limitata de La Pettegola 2017, in una
reinterpretazione dell’illustratore Alessandro Baronciani

(Montalcino, 30 gennaio, 2017) – Il 29 gennaio, nella suggestiva cornice del Museo del Vetro e della Bottiglia di Castello Banfi, è stata presentata l’edizione limitata de La Pettegola. Per celebrare i cinque anni dalla prima vendemmia ed in occasione dei quaranta anni della cantina, il Vermentino di Banfi viene proposto in un’edizione limitata (solo ventimila bottiglie), in una versione completamente reinterpretata dall’illustratore Alessandro Baronciani.

L’artista, nato nel 1974 e originario del pesarese, lavora tra Pesaro e Milano. È illustratore, art director per le agenzie pubblicitarie e grafico, e disegna storie a fumetti. Lavora per diverse riviste e ha una striscia a fumetti sulla storia della musica su Rumore Magazine. Con Black Velvet ha pubblicato due romanzi a fumetti: Quando tutto diventò blu e Una storia a fumetti, un libro che raccoglie un esperimento editoriale durato cinque anni, durante i quali Alessandro ha scritto, disegnato, fotocopiato e spedito le sue storie per posta ai lettori abbonati che diventavano, attraverso le loro lettere, i personaggi della storia.

L’illustrazione avvolge completamente la bottiglia de La Pettegola, lasciando intatta l’etichetta originale.

Così Baronciani racconta il progetto: “Le fronde s’intrecciano fino a creare una verde coltre impenetrabile. È ora di stappare una bottiglia de La Pettegola, prima che le ombre si allunghino nel crepuscolo della sera. Al suono del tappo che scivola dal collo della bottiglia, i rami della siepe hanno un sussulto. Il viso candido di una ragazza compare tra le foglie. Il suo sguardo malizioso cerca qualcosa, qualcuno. Nessuno lo sa. Verso il vino nel calice e le note di frutta bianca sono la promessa del suo gusto fresco e pieno. A ogni sorso la ragazza acquista sempre più fascino e carisma. Il bicchiere si vuota e, così come era apparsa, La Pettegola svanisce, lasciando solo il ricordo persistente di un’emozione difficile da dimenticare”.

La stella di Rudy Buratti, direttore enologo di Banfi scomparso all’età di 56 anni, continuerà a brillare grazie al suo giovane team.

Nato a Bleggio Superiore, Trento, nel nord Italia, Rudy si laurea nel 1981 presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, una delle più importanti scuole di enologia al mondo. Nel 1983, “scende al sud”, come gli piaceva dire con orgoglio italiano, per un’esperienza di stage presso la nascente tenuta Banfi a Montalcino. Innamoratosi del territorio e dell’azienda, decide così di restare, e nel 1999, viene nominato Direttore Enologo, posizione precedentemente coperta dal suo mentore Ezio Rivella. Al momento della sua scomparsa, Buratti supervisionava nove manager, oltre a cinquanta operai addetti alle varie mansioni della cantina, intrattenendo con piacere relazioni dirette con la famiglia Mariani, proprietaria di Castello Banfi.

Desideriamo condividere con tutti voi il saluto a Rudy fatto ieri da Cristina Mariani-May durante le esequie. “La prematura scomparsa del nostro caro amico e collega Rudy è un’enorme perdita per l’intero mondo del vino. Quel mondo del vino che Rudy ha amato fino alle sue ultime ore ed al quale ha dedicato 35 anni della sua vita con passione, umiltà e coraggio. Il primo ad entrare in cantina, l’ultimo ad uscire, solo dopo aver controllato che ogni singolo dettaglio fosse al suo posto, che ogni vino stesse evolvendo nel migliore dei modi e che ogni membro del suo team lavorasse con la stessa sua passione, accuratezza e puntualità. Ha lavorato così ogni giorno, ininterrottamente fino al suo ultimo giorno, una settimana fa quando, già molto provato dalla malattia, per l’ultima volta ha lasciato la sua amata cantina e la sua gente, la sua seconda famiglia. Rudy lascia un vuoto enorme in tutti noi, un vuoto incolmabile per sua moglie Ursula e per Alexandra e Carlotta, le sue giovani ed amate figlie. Ma lascia anche tanta speranza in chi rimane e tanti bellissimi ed indelebili ricordi. Ciao Rudy, è stato un onore averti al nostro fianco per tutti questi anni. Ti ricorderemo in ogni vino che berremo, in ogni calice che alzeremo al cielo ed in tutte le battaglie che vinceremo insieme. Grazie.”

Il giovane team enologico che Buratti ha avuto l’opportunità di crescere, seguirà i suoi insegnamenti, continuando a lavorare con la sua stessa passione per la ricerca e per questo territorio, dove Rudy è arrivato quando aveva solo 22 anni. Rudy ha avuto l’opportunità di vivere l’energia dell’inizio della storia di Banfi, fin dai primi anni ottanta, quando iniziarono i più importanti progetti di ricerca che hanno fatto crescere Banfi rendendola ciò che è oggi. In tutti questi anni, dal 1999, quando è diventato direttore enologo, ha trasferito al suo team tutte le sue conoscenze, giorno dopo giorno, lavorando fianco a fianco e tramandando loro il senso di umiltà, di coraggio, di amore per la sperimentazione e di lungimiranza che lo hanno sempre contraddistinto.

Il giovane team enologico continuerà a lavorare e a seguire il suo percorso, con lo stesso spirito che in tanti anni Rudy gli ha indicato.

Castello Banfi: per vivere un’esperienza di assoluto relax nella campagna toscana

Il mondo del vino, Castello Banfi – Il Borgo, l’enoteca, i ristoranti Banfi sulla prestigiosa rivista “Ville e Giardini”.

“Chiudete gli occhi, immaginatevi tra qualche mese, quando il grande freddo sarà passato e una timida primavera starà già facendo capolino attorno a voi. Aggiungete anche qualche giorno off dal lavoro e dallo stress, per rilassarsi in un luogo celeberrimo del panorama italiano e in una dimora di charme assoluto. Siamo a Castello Banfi nella zona della Toscana di Montalcino: un paradiso per gli occhi, per il palato e per la mente.”

Leggi l’articolo completo qui.

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Castello Banfi è nella lista delle 10 Top Wine Travel Destination del 2018 pubblicata da Wine Enthusiast

L’elenco pubblicato da WineEnthusiast comprende 10 destinazioni in tutto il mondo, dall’Australia agli Stati Uniti (California e Colorado) e poi Francia, Cina, Austria, Sudafrica, Spagna, Uruguay e Toscana con la Val d’Orcia, patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Nella sezione dedicata alla Toscana La Taverna Banfi è indicata tra i miglior ristoranti nel quale cenare e Castello Banfi tra le migliori cantine dove fermarsi per una degustazione.

Premio Ecofriendly 2018

Per il terzo anno consecutivo Banfi è stata insignita del Premio Ecofriendly 2018.

Il premio nasce dalla collaborazione di Vinibuoni d’Italia con Amorim Cork Italia, Repower e Verallia.

I presupposti alla base della nascita del premio sono quelli di comprendere la tipologia e l’entità dei problemi che riguardano la tutela dell’ambiente, attivare misure per minimizzare l’impatto delle attività imprenditoriali e ridurre i costi socio-economici di ricaduta, aiutando così a promuovere nuove responsabilità verso i consumatori e contribuendo ad individuare le opportunità per innovare e risparmiare.

Oltre a Banfi, le altre aziende selezionate che si sono particolarmente distinte e hanno conquistato il “Premio Ecofriendly 2018”, ottenendo da Vinibuoni d’Italia il diploma di gran merito, sono Ferrari Fratelli Lunelli e Pasini San Giovanni.

Castello Banfi – Il Borgo su Forbes

Castello Banfi e Castello Banfi – Il Borgo sono tra i protagonisti dell’articolo su Forbes intitolato: “Slow Travel Through Central Tuscany: Breathe, Drink Sangiovese, Ignore Email”.

“Per le coppie, specialmente in luna di miele, Castello Banfi – Il Borgo soddisfa tutte le aspettative: suite lussuose, viste mozzafiato, una cucina di qualità, piscina rilassante, una serenità pastorale, degustazioni di vino, tutto ciò vissuto da un romantico osservatorio sopra la vallata.”

Leggi l’articolo completo, incluse alcune foto della tenuta, sul sito di Forbes.